Continuano a venire fuori nuovi casi di ragazzini “ipnotizzati” dal fenomeno del Blue Whale, ovvero il macabro gioco ideato dal russo Philipp Budeikin che ha già portato tantissimi adolescenti al suicidio.
Dopo il caso della tredicenne di Pescara, che ha deciso di raccontare tutto perchè terrorizzata dal dover affrontare l’ultima prova (lanciarsi dall’ottavo piano di un palazzo, ndr), e altre situazioni in Toscana e in Veneto su cui sta indagando la magistratura, un altro caso interessa il nostro Paese. Nel ravennate, infatti, una ragazzina di 14 anni ha postato su Facebook alcune foto dove mostrava le lesioni che si era procurata superando appunto le varie prove del “Blue Whale”, ribattezzato “Il gioco del suicidio”.
L’episodio è stato dapprima segnalato alla famiglia dalla scuola frequentata dalla 14enne, ed in seguito anche agli agenti della polizia postale di Bologna che stanno indagando per identificare eventuali responsabilità.
La Questura di Ravenna ha invitato tutti i genitori a monitorare più attentamente le abitudini dei figli e ad insospettirsi se notano qualcosa di strano. Nel “Blue Whale”, infatti, vengono richieste prove come alzarsi nel cuore della notte per vedere un film dell’orrore, andare in luoghi isolati o in cimiteri sempre di notte, farsi dei selfie in posti pericolosi come tetti di palazzi o binari della ferrovia.