Di come combattere il terrorismo si parla tanto, ma gli strumenti a disposizione sembrano sempre essere insufficienti o non funzionano a dovere. E nel corso delle elezioni in Gran Bretagna, a neanche una settimana dal sanguinoso attentato alla Manchester Arena, l’UKIP, partito che aveva sostenuto la Brexit ma i cui voti oggi vacillano, fa una proposta scioccante: quella di chiudere i terroristi dentro campo di concentramento.
I nazionalisti hanno optato per una provocazione forse, o forse per una soluzione drastica ad un problema sentito in un Paese che è pieno di foreign fighters e dove l’estremismo islamico è una realtà. Il leader Nuttall definisce il jihadismo come un ‘cancro che è penetrato nel Paese’. La soluzione per l’Ukip è l’eliminazione dell’immigrazione, facendola arrivare vicino alla soglia zero, il divieto del velo islamico nei luoghi pubblici e nelle strade; il divieto di usare la legge islamica in ogni comunità pubblica o privata.
Più controlli sull’immigrazione e possibilità di togliere il passaporto a chi si reca in Paesi a rischio radicalizzazione. Ma l’ultima proposta è quella di creare dei campi di internamento solo per jihadisti o per sospetti jihadisti, anche senza un giudizio in tribunale, e pena di morte per i terroristi. Secondo i servizi segreti britannici, in UK ci sono circa 23mila potenziali terroristi o comunque affiliati o seguaci di organizzazioni islamiche estremiste.
Roversi Mariagrazia