Una nuova crisi missilistica a Cuba, il ritorno della guerra fredda?

Provocazioni pericolose tra la Russia e l’Occidente – simili a quelle del periodo della guerra fredda – stanno ora avvenendo al confine con la Russia, ma nessuno sembra sembra essere interessato alle implicazioni che ne potrebbero derivare, ha commentato Martin Summers, professore di storia al Boston College.

Mentre aumentano le tensioni tra Russia e Occidente, Vladimir Putin ha nuovamente affrontato le questioni riguardo l’hacking e le influenze in merito alle prossime elezioni in Germania.

Parlando dei sistemi missilistici statunitensi, ora situati in Alaska e Corea del Sud, il leader russo ha dichiarato: “Hanno elementi nel loro sistema ABM ( missile anti-balistico) in Alaska e ora in Corea del Sud. Dovremmo rimanere impotenti a guardare e fare lo stesso in Europa orientale? Ovviamente no. Stiamo contemplando la nostra risposta a questa sfida“.

Putin ha dichiarato che la Russia non ha mai creduto alle assicurazioni fatte dagli Stati Uniti che il sistema ABM non è diretto contro la Russia e sta lavorando sui modi per contrastare la minaccia alla sicurezza nazionale e all’equilibrio strategico globale.

Secondo Martin Summers, le basi NATO che contengono missili balistici  in Romania e in Polonia, risultano essere molto provocatorie agli occhi della Russia. Tutto questo ricorda molto da vicino il clima che si respirava durante la crisi missilistica cubana durante la guerra fredda. Oggi, secondo l’autore, la situazione non è tanto differente da allora ma la gente sembra aver dimenticato la paura di una guerra mondiale che potrebbe scoppiare in qualsiasi momento.

Mario Barba