Il sindaco di Roma, Virginia Raggi, ha presentato in questi giorni il suo piano per eliminare tutti i campi rom della capitale italiana, che oggi come oggi contano circa 4500 persone. Non solo, nel progetto del primo cittadino di Roma c’è anche l’integrazione ‘forzata’, vale a dire che la scolarizzazione è obbligatoria, con tanto di borse di studio per chi volesse frequentare anche le scuole superiori o le università. Ci saranno anche formazione al lavoro e occupazione per i rom, pur di toglierli da una vita di degrado e criminalità e di pulire la città.
La Raggi ha intenzione di sistemare le famiglie rom in abitazioni, inserendoli nelle case popolari o garantendo per due anni un assegno da 700 euro a seconda dei componenti di ogni famiglia, in modo da garantire un’abitazione. Virginia Raggi ha sottolineato che il Comune di Roma, nel lavoro, userà 3,8 milioni di euro dai fondi europei.
Ma il piano, ancora prima di iniziare, ha fatto sorgere polemiche. Secondo l’associazione ’21 luglio’, che si occupa di tutelare i diritti delle famiglie rom, quello della Raggi è “Un piano vuoto, confuso e privo di concretezza. È un fallimento annunciato, in emergenza abitativa non sono 4500, bensì 5300 in 19 insediamenti formali e 2200 in insediamenti informali”.
Roversi Mariagrazia