Crisi nel Golfo: interrotti i rapporti diplomatici con il Qatar

Con un annuncio a sorpresa i paesi del Golfo hanno comunicato la decisione di interrompere ogni tipo di rapporto (diplomatico ed economico) con il vicino Qatar, il motivo di questo provvedimento sarebbe legato a fondati sospetti di finanziamenti a gruppi terroristici da parte del paese medio orientale. Avvisaglie di questa importante decisione si erano avute quando Emirati Arabi, Arabia Saudita e Barhain avevano deciso di bloccare la trasmissione dell’emittente televisiva qatariota ‘Al Jazeera‘ nei propri territori perché ritenuta strumento di diffusione di idee terroristiche. La goccia che ha fatto traboccare il vaso, però, sarebbero state le dichiarazioni dell‘Emiro Tamin Al Thami sull’Iran e su Israele apparse sul suo profilo Twitter: “L’Iran rappresenta un potere regionale e islamico che non può essere ignorato” a cui si era aggiunta una frase che descriveva Hamas come “Legittimo rappresentante del popolo palestinese”.

Fondati o meno i sospetti di collusione con i gruppi terroristici hanno portato all’interruzione dei rapporti economici tra il Qatar e gli altri 4 paesi facenti parte della “Nato del Golfo” (Emirati Arabi, Arabia Saudita, Egitto e Barhain). Questo comporta anche che tutte le compagnie aeree appartenenti ai quattro paesi non atterreranno a Doha nemmeno per fare scalo e che il loro spazio areo sarà interdetto alla Qatar Airways, colosso dei trasporti aerei qatariota. Inoltre è stato stabilito che tutti i cittadini di origine qatariota verranno espulsi e rimandati in patria, mentre tutti i cittadini appartenenti ai quattro paesi sono stati chiamati al rientro nei paesi di provenienza. Si tratta di una svolta storica che rappresenta un duro colpo per il paese, sopratutto a fronte dell’organizzazione dei prossimi mondiali del 2022.

La risposta del Qatar alla decisione è stata affidata al ministero degli esteri qatariota che in una nota ufficiale ha scritto che le misure prese sono ingiustificate e che nascondono un intento chiaro: “Mettere lo Stato sotto tutela, il che significa una violazione della sua sovranità“.