Calcio, morte Tiotè: Pablo Franco racconta cos’è successo durante l’allenamento fatale

 

 

 

 

 

 

 

Chieck Tiotè è morto a soli 30 anni mentre si allenava. Il calciatore ivoriano ha avuto un non ancora meglio specificato malore che gli sarebbe stato fatale lunedì scorso. Forse, si è trattato di un collasso cardiaco. A raccontare quei terribili momenti ci ha pensato lo spagnolo Pablo Franco, il secondo allenatore della squadra cinese Bejing Enterprises nella quale Chieck Tiotè militava. Franco ha rilasciato la sua dichiarazione su quei momenti di paura ai microfoni di Radio Marca.

Nel corso di un allenamento di recupero molto leggero, tra l’altro svolto in una giornata dal clima meno afoso rispetto a quello delle giornate precedenti, Tiotè è improvvisamente svenuto. Accorsi i dottori per dare al giovane tutta l’assistenza del caso, Chieck Tiotè si è- in un primo momento- rialzato da solo, facendo tirare a tutti un sospiro di sollievo. Il senso di rasserenamento è stato però di durata effimera: il calciatore, dopo aver fatto pochi passi, è di nuovo crollato al suolo senza riuscire a dire alcuna parola. Sono stati eseguiti tutti i protocolli di rianimazione previsti ma senza riuscire a salvargli la vita. Tiotè, purtroppo, è arrivato già morto in ospedale.

È un Pablo Franco affranto ed incredulo quello che si è confessato a Radio Marca, tanto più che con il ragazzo Franco aveva da subito stretto un rapporto di grande complicità. Chieck Tiotè era arrivato in Cina ma gli mancava il calcio europeo (aveva giocato col Newcastle), e Franco rappresentava per lui ancora un legame con quel mondo appena lasciato. Le cause della morte non sono ancora state confermate. Pare che il giovane- secondo quanto previsto dai dettami della sua religione- stesse osservando il periodo di Ramadan, ma secondo Franco non sarebbe questa la causa del suo decesso. “È stato durissimo. Sei lì che ti alleni con lui e un attimo dopo non c’è più, è morto. È qualcosa di impensabile.”, sono state alcune delle parole di dolore pronunciate da Pablo Franco durante l’intervista.

Maria Mento