Fidanzata convince il suo ragazzo a suicidarsi tramite messaggi

Questa mattina è iniziato il processo ai danni di Michelle Carter, ragazza di 20 anni accusata di aver istigato al suicidio il fidanzato nel 2014. Dopo tre anni di indagini sono stati rinvenuti una serie di messaggi inquietanti che Michelle avrebbe inviato a Roy Conrad per mesi fino al giorno in cui questo ha deciso di dare peso a quelle parole e di farla finita.

Nel processo è emerso che i due giovani si erano conosciuti in Florida nel 2012, la loro relazione era continuata fino al 2014 però a distanza e l’unico contatto tra i due erano messaggi e chiamate. Da qualche anno Roy aveva sviluppato una forte depressione a causa del divorzio dei genitori e da quel momento pensava quotidianamente al suicidio, pare che un giorno avesse persino chiesto a Michelle di fare un suicidio in coppia sullo stile di Romeo e Giulietta, ma la ragazza gli aveva risposto che non aveva intenzione di farlo.

La depressione di Roy è il punto cardine su cui si basa la difesa di Michelle, l’avvocato della ragazza sostiene che il ragazzo pensava costantemente al suicidio e che nessuno avrebbe potuto convincerlo del contrario: “Conrad Roy pensava di togliersi la vita da anni. E’ stata un idea di Roy quella di togliersi la vita, non un idea di Michelle“. L’accusa, però, ritiene che l’atteggiamento della ragazza sia stato la molla che ha convinto il ragazzo a mettere in atto i suoi propositi come testimoniato da una serie di messaggi che i due si sono scambiati prima che Roy si uccidesse. Ecco uno stralcio dei messaggi presentati in aula dall’avvocato della famiglia Conrad:

“Michelle: loro sanno che tu vuoi che vivano la loro vita e siano felici. Allo stesso modo lo saranno per te. Tu hai ragione. Devi smettere di pensarci e farlo.

Conrad: Si, devo farlo, ci ho rimuginato troppo a lungo.

Michelle: Sorridi sempre, e, si, tu devi semplicemente farlo. Tu hai tutto ciò che ti serve. Non c’è possibilità che tu possa fallire. Questa notte è la notte giusta, adesso o mai più”.