Si è tolto la vita nella sua casa di campagna di Sarnano, in provincia di Macerata, perché non ce la faceva più a vivere con i disagi che il terremoto aveva causato alla sua vita. Un 57enne si è ucciso nella cantina della sua abitazione perché aveva dovuto lasciare la casa dopo le scosse del terremoto. La sua è una storia come quella di tanti dopo il terrificante terremoto di agosto e di fine ottobre: una casa inagibile, essere sfollati, e poi quando passa l’onda dell’attenzione mediatica la solitudine e l’abbandono. Deve essersi sentito abbandonato dallo Stato ed a tutti, il 57enne che aveva dovuto andarsene dalla sua casa perché era inagibile dopo le scosse di terremoto.
Così il 57enne ha deciso di farla finita e si è impiccato nella cantina della sua abitazione. Non sposato, l’uomo lavorava in un’azienda a Sarnano. E sono stati proprio i suoi colleghi a insospettirsi perché non aveva fatto ritorno al lavoro. Così si sono recati, ieri mattina, nella sua casa e l’hanno trovato senza vita, impiccato alle travi della cantina della sua casa dichiarata inagibile dopo il terremoto.
Nonostante l’immediato allarme agli operatori del Suem del 118, che sono accorsi velocemente, non si è potuto fare altro che constatare la morte dell’uomo, risalente e a diverse ore prima del ritrovamento. Un biglietto firmato sul luogo del suicidio conferma che il motivo della morte erano i disagi dopo il terremoto. A qualche settimana dal suicidio dell’allevatore terremotato, un’altra vittima della solitudine e della disperazione.
Roversi Mariagrazia