Una storia assurda quella di Mbayeb Bousso, una studentessa di 15 anni di Mirandola, che lo scorso 29 maggio ha personalmente accolto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella per il quinto anniversario del terremoto che ha colpito l’Emilia Romagna. La studentessa per l’occasione ha indossato un abito che riproduce il tricolore italiano, creato ad hoc per l’occasione dagli studenti dell’Istituto Galileo Galilei indirizzo moda.
Ma non a tutti l’iniziativa è piaciuta. Anzi. Dopo qualche giorno di polemica sul web – motivato più dal colore della pelle della ragazza che non dall’apprezzamento o meno dell’abito fatto a bandiera – un contadino di Buggiano, paese in provincia di Pistoia, ha pensato di fare denuncia presso la caserma dei carabinieri del paese. Il motivo dell’esposto? Presunto vilipendio alla bandiera dato che l’abito della ragazza toccava terra.
Nell’esposto si legge: “In relazione al regolamento che ne disciplina l’uso (d.p.r. 7.4.2,n 121) la bandiera viene sempre usata in modo dignitoso, non deve mai toccare il suolo né l’acqua; non deve essere portata sostenuta piatta o orizzontalmente, ma sempre in alto e libera di sventolare naturalmente; mai usata come copertura di tavoli o sedute o come qualsiasi tipo di drappeggio, né usata come involucro per qualsiasi oggetto da contenere trasportare o spedire”.
La scuola ha risposto che non aveva alcuna intenzione di offendere il tricolore e che l’abito voleva essere solo simbolo di civiltà e integrazione. La malizia, però, ha fatto il resto.
Roversi Mariagrazia