Precipita da un burrone e muore: è stata spinta da un 19enne

Non è stato un incidente. La morte della 60enne Giuseppina Casasole sembrava in un primo momento una tragica fatalità, ma a quanto pare la realtà delle cose è ben diversa.

Il cadavere della donna era stato rinvenuto in fondo ad un ripido pendio: Giuseppina Casasole è precipitata da un’altezza di circa 50 metri. Un volo che non le ha lasciato alcuno scampo.

La donna stava raccogliendo fiori sul ciglio di una strada di montagna di Limone Piemonte, in provincia di Cuneo: all’inizio si credeva che la Casasole fosse scivolata nel burrone per cause accidentali, ma a quanto pare a spingerla nel precipizio è stato un ragazzo, di soli 19 anni.

Il giovane è accusato di omicidio volontario: le avrebbe dato un calcio in preda a una crisi psicotica, forse causata dall’assunzione di droghe. Alle forze dell’ordine ha raccontato che aveva una musica in testa che gli diceva di fare quel folle gesto.

Il giovane avrebbe confessato e, dopo la convalida del fermo, è ora recluso nel carcere torinese delle Vallette. Il suo avvocato si è limitato a dire che va capito “se quando ha parlato era consapevole di quello che diceva oppure no”. Nei prossimi giorni si valuterà il ricorso al tribunale del Riesame.