Irina Bacal, 20 anni, è stata uccisa dall’ex fidanzato Mihail Savcic, 19 anni, moldavo. La ragazza era al settimo mese di gravidanza quando venne trovata strangolata in un bosco vicino a Conegliano, in Veneto. Il suo fidanzato, poi, confessò di averla uccisa durante un litigio e un raptus di follia. Tuttavia un nuovo dettaglio potrebbe cambiare molte cose.
L’esperto di informatica forense, Nicola Chemello, ha analizzato lo smartphone del 19enne e vi ha trovato delle informazioni interessanti che potrebbero cambiare l’intera vicenda. In particolare Irina non sarebbe stata uccisa in un momento di follia da parte del ragazzo, ma in maniera premeditata. L’uomo, sia in italiano che in moldavo, aveva cercato su internet ‘come uccidere una persona a mani nude’ già qualche ora prima di incontrare la sua ragazza. Infatti dopo l’ha ammazzata strangolandola, non prima di averla colpita con un oggetto contundente, la mattina del 19 marzo.
Non solo. Dopo aver ucciso la ragazza e il bambino, Savcic ha anche cercato su internet ‘come si occulta un cadavere’. Altro che omicidio di raptus, altro che momento di follia: sembra che tutto sia stato premeditato. “Savcic non ha perso la testa quando ha commesso l’omicidio, ma al contrario sapeva bene ciò che faceva e, anzi, si era persino documentato per portarlo a termine” ha commentato l’avvocato della famiglia di Irina.
Roversi Mariagrazia