“Siamo nullatenenti”. Con questo requisito la figlia del celebre boss mafioso, Totò Riina, e suo marito Vincenzo Bellomo hanno richiesto il bonus bebè dal Comune di Corleone.
La figlia più piccola del capo di Cosa Nostra, Lucia, ha infatti sollecitato direttamente il pagamento dell’assegno, perché sostiene “di averne diritto”. Ma il municipio siciliano non è affatto d’accordo e ha risposto con un secco “no” alla richiesta della figlia di Riina e del Bellomo.
Il “niet” è stato firmato dai commissari che reggono l’amministrazione cittadina dopo lo scioglimento per infiltrazioni mafiosa. Le motivazioni ufficiali riguardano vizi di forma: la donna avrebbe fornito una documentazione incompleta, mentre l’uomo avrebbe inoltrato la domanda fuori termine. Anche l’Inps ha ribadito che la figlia di Riina non ha diritto all’assegno mensile previsto per i genitori con un reddito minimo. In sostanza, rimane davvero difficile per Lucia e suo marito far credere che la famiglia Riina sia nullatenente.
Lucia Riina, che continua a vivere a Corleone insieme alla madre Ninetta, si guadagna da vivere facendo la pittrice e pubblicando le sue opere su Internet, dove racconta con fierezza la sua vita normale con il marito: “Siamo riusciti a dare forma e concretezza al mio sogno di bambina che era disegnare ed al nostro sogno di adulti, cioè creare un lavoro onesto, dignitoso, positivo ed espressivo-creativo”.