Sale la tensione tra Mosca e Washington dopo che un caccia americano ha abbattuto un aereo siriano durante un azione di guerra. L’abbattimento è stato visto dal governo russo come una chiara mancanza di rispetto della sovranità siriana sul territorio ed è quindi stato deciso che qualsiasi jet o drone USA che sarà avvistato ad ovest dell’Eufrate verrà considerato un obbiettivo di guerra.
A comunicarlo è stato il ministro degli esteri russo, Sergey Lavrov, il quale a margine della conferenza del BRICS (unione economica che vede presene Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa) ha dichiarato: “Qualunque oggetto aereo, inclusi i jet e i droni della coalizione internazionale, identificato a ovest dell’Eufrate sarà seguito dai mezzi antiaerei russi, sia terrestri sia aerei, come bersaglio aereo nelle aree in cui l’aviazione russa è in missione di combattimento nei cieli siriani”. Lavrov ha aggiunto infine che si tratta dello scioglimento definitivo della collaborazione per le operazioni di liberazione della Siria tra la Russia e gli USA.
In risposta alle accuse giunte dalla Russia e da Damasco, che in seguito all’incidente aveva dichiarato: “Flagrante aggressione sulla lotta al terrorismo che mostra la reale posizione degli Usa in sostegno al terrorismo”, gli Stati Uniti hanno spiegato che il jet in questione aveva appena sganciato delle bombe nei pressi dei combattenti delle Forze Democratiche Siriane che in quel momento stavano ingaggiando un confronto contro i miliziani dell’Isis. Questo precedente, secondo la coalizione a guida USA, sarebbe sufficiente a giustificarne l’abbattimento, in quanto sarebbero state rispettate le regole d’ingaggio e di difesa collettiva delle forze alleate.