Il super vulcano fa tremare Yellowstone, è giunto l’armageddon?

In mancanza di fenomeni atmosferici o astronomici di particolare rilevanza, i fanatici del giorno del giudizio sono tornati ad interessarsi all’attività sismica del vulcano (gigantesco per la verità) sotterraneo presente all’interno del parco di Yellowstone: nella settimana tra il 12 ed il 18 giugno, infatti, i ricercatori dell’università dello Utha hanno registrato un intensa attività sismica, uno sciame di 464 scosse di cui la più rilevante è stata di magnitudo 4.5 sulla scala richter giorno 15 giugno.

Una simile attività sismica non si verificava nelle zone del parco di Yellowstone da 5 anni, ed una scossa di simile intensità era stata registrata l’ultima volta nel marzo del 2014. Questo è stato sufficiente ai fanatici per tornare a parlare di segni premonitori del giorno del giudizio e di un imminente eruzione devastante capace di cancellare gran parte degli Stati Uniti.

La verità esposta dai vulcanologi che si occupano di monitorare il vulcano gigante, però, è ben diversa. Questi, intervistati dai media locali, hanno spiegato che il rischio di un’eruzione catastrofica è minimo: “Anche con esplosioni, terremoti, e considerevoli sollevamenti della crosta, una simile eruzione vulcanica avrebbe effetti minimi fuori dal parco“.

La risposta degli esperti è chiara, anche perché non ci sono precedenti di eruzioni a Yellowstone che risalgono a tempi recenti: l’ultima risale ad oltre 70.000 anni fa e quella più devastante addirittura a 640.000 anni fa. Inoltre, sebbene una simile sequenza di terremoti non si verificava da 5 anni, gli esperti evidenziano: “Gli sciami sismici del 2002, 2004, 2008 e 2010 sono stati molto più potenti“.