E’ diventato addirittura un piccolo tassello dell’imminente ballottaggio, la sorte del cinghiale Agostino che da giorni scorrazza liberamente nel parco alla periferia sudovest di Piacenza, il parco della Galleana.
L’animale, infatti, è sbucato dalle fronde una decina di giorni fa e, da allora, è riuscito a tenere alla larga le decine di frequentatori del posto. Cittadini che andavano lì in cerca di refrigerio dalla calura estiva, così come amanti della natura e runners con tanto di casacca e scarpette da corsa. Eppure, da quando è stato segnalato per la prima volta, questo bell’esemplare di cinghiale adulto, pesante quasi 90 chili, ha tenuto col fiato sospeso tutti coloro che erano soliti aggirarsi in quelle zone. Da allora il numero di frequentatori del parco è sceso drasticamente, mentre sono state messe a progetto una serie di soluzioni alternative per disfarsi dell’ingombrante ospite.
Si era pensato di sopprimerlo, come d’altronde la legge consente dato che si tratta di tipologie di quadrupedi non soggette ad alcuna tutela specifica, eppure, in momenti di campagna elettorale, sparare ad un cinghiale può diventare una faccenda terribilmente delicata, implicando necessariamente una contrapposizione tra animalisti e non che potrebbe spostare di qua e di la qualche pugno di voti. Si era pensato allora di trasferirlo, ma la soluzione appare meno semplice del previsto, non essendoci a portata di mano strumentazioni e gente d’esperienza per questo genere di interventi. L’ultima spiaggia era allora la possibilità di “spostarlo” in un centro per il recupero degli animali selvatici. La struttura “il Pettirosso”, a Modena, è stata già allertata. Unico inconveniente: Agostino, ormai divenuto padrone del parco, si rifiuta categoricamente di mangiare le esche di frutta messe all’ingresso delle trappole con le quali gli uomini vorrebbero farlo becco. Il re cinghiale, per il momento, mantiene il dominio sul suo nuovo territorio.