L’Italia è stata inadempiente ed incapace di punire i responsabili per le torture inflitte dalle forze dell’ordine ai manifestanti durante il G8 di Genova ed è, inoltre, legalmente impreparata a far si che atti del genere non abbiano mai più a verificarsi.
A parlare in questo modo è la Corte europea dei diritti umani che ha condannato, ancora una volta, l’Italia per quanto avvenuto nella notte tra il 20 ed il 21 luglio del 2001 nella scuola Diaz. La Corte ha anche condannato il nostro Paese per non aver punito in maniera adeguata i responsabili delle violenze. Nils Miuznieks, Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, ha inviato una lettera ai Presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e Pietro Grasso, per redarguirli sull’assoluta necessità di far sì che il Parlamento italiano modifichi il testo della legge contro la tortura che sta discutendo. Nello specifico ci viene recriminato il fatto che, nella forma attuale, la legge non consenta di accusare qualcuno di tortura salvo nei casi in cui la persona abbia compiuto gli atti di grave violenza o crudeltà diverse volte. Inoltre la violenza psicologia, prosegue la Miuznieks, è riconosciuta solo nei casi in cui si possa stabilire che abbia generato traumi psicologici.
Così com’è, il testo parrebbe essere impostato per dare la possibilità di “creare delle potenziali scappatoie per l’impunità” la quale, “data la particolare gravità di questa violazione dei diritti umani” non può più essere tollerata. Tanto più quando riguarda funzionari dello Stato.
Giuseppe Caretta