Una morte assurda, una tragedia nata da un’incomprensione linguistica che è risultata fatale. Una ragazza olandese di soli 17 anni è morta in Spagna mentre faceva bungee jumping. Il fatto è accaduto nel 2015, ma è tornato alla ribalta in queste ore perchè l’istruttore sarà costretto a recarsi in tribunale, dato che è ritenuto responsabile della morte della minorenne.
All’origine di tutto sembra esserci la pessima pronuncia dell’uomo. Quando l’istruttore si è rivolto alla giovane le avrebbe detto “No Jump!” (non saltare, ndr), ma a causa appunto del suo accento tutt’altro che pertinente la 17enne avrebbe capito “Now jump!”, ovvero “Salta adesso!”.
La ragazza, che si chiamava Vera Mol, aveva la corda attaccata, ma non era ancora stato fissato l’altro capo della fune. Una volta lanciatasi dal viadotto di Santander è praticamente precipitata. Vera è morta sul colpo.
I giudici della corte di Cantabria, nel corso del processo, hanno affermato che la morte poteva essere evitata se solo l’istruttore avesse usato la frase “don’t jump”, come da protocollo, invece di “no jump”. Ma non c’è soltanto questo: sempre secondo i giudici, l’istruttore avrebbe dovuto verificare l’età della ragazza, che era minorenne.
Dulcis in fundo, stando alla normativa spagnola, il ponte non avrebbe dovuto essere usato per il bungee jumping.