Morte Ciro Esposito, maxi sconto in appello a De Santis: da 26 a 16 anni

In molti ricorderanno la tragedia accaduta in occasione della finale della Coppa Italia 2014 tra Napoli e Fiorentina, disputata come di consueto all’Olimpico di Roma in gara secca e vinta dai partenopei per 3-1.

Prima della gara, un gruppo di tifosi del Napoli si presentò nei pressi del negozio dove lavorava l’ultrà della Roma Daniele De Santis. Alla vista dei rivali, De Santis non esitò a sparare dei colpi di arma da fuoco, uccidendo il tifoso del Napoli Ciro Esposito.

In primo grado De Santis era stato condannato a 26 anni: ieri, la Corte d’Appello ha deciso di ridurre drasticamente la pena nei confronti dell’ultrà giallorosso, portandola da 26 a 16.

Lo sconto di pena è dipeso dall’assoluzione dal reato di rissa e dall’esclusione dell’aggravante per futili motivi e recidiva. Sono stati assolti da ogni accusa gli altri due imputati, Gennaro Fioretti e Alfonso Esposito, tifosi del Napoli, condannati in primo grado a 8 mesi ciascuno, per rissa e lesioni al volto dello stesso De Santis.

Al momento della lettura della sentenza della Corte d’assise d’appello di Roma, l’ultrà della Roma si trovava all’interno dell’aula.

La famiglia di Ciro Esposito ha accolto l’esito dell’appello con profondo sconcerto. “E’ assurdo”, commentano Angelo e Sergio Pisani, legali della famiglia. I legali di De Santis, Tommaso Politi e David Terracina, esprimono invece soddisfazione “molto parziale”.