Dei test effettuati sui cubetti di ghiaccio utilizzati nelle catene di ristorazioni delle multinazionali britanniche Costa, Caffè Nero e Strabucks è risultato che 7 campioni su 10 contenevano dei batteri che solitamente sono contenuti nelle feci, noti come ‘Coliformi fecali‘. La contaminazione dei cubetti di ghiaccio ha innalzato l’allarme sulle condizioni igieniche di questi locali, le tre catene sopracitate, infatti, sono le più diffuse nel Regno Unito e tra le più diffuse del mondo (sopratutto Starbucks che ha diversi locali anche qui in Italia).
Intervistato dalla rete d’informazione britannica ‘BBC‘, l’esperto del Chartered Institute of Environmental Health, Tony Lewis, ha spiegato che simili batteri non dovrebbero essere proprio presenti negli alimenti e nell’acqua ed ha aggiunto che una simile contaminazione è dovuta: “Al maneggiamento umano e dalla scarsa pulizia delle macchine che producono il ghiaccio”.
Sommersi dalle polemiche le tre catene hanno promesso che prenderanno provvedimenti per evitare che una simile situazione si possa ripetere. A riferirlo è la stessa BBC che spiega come: “Costa ha dichiarato di aver aggiornato le proprie linee guida per la gestione del ghiaccio e di voler introdurre nuove attrezzature per il deposito del ghiaccio”. Diverso il discorso per Strabucks e Caffè Nero, le quali hanno invece deciso di aprire un’indagine sulle rivelazioni portate alla luce dal network britannico.