La crisi economica italiana è specchio di una situazione generale più ampia e complessa. Le motivazioni che hanno condotto a questa situazione sono molteplici e meritano un discorso a parte, ma il risultato è lampante e sotto gli occhi di tutti: il tasso di disoccupazione giovanile è ai massimi storici. Di questo ha parlato Papa Francesco durante l’incontro con i rappresentanti del congresso nazionale della Cisl avvenuto nell’Aula Nervi questa mattina, poco prima dell’Udienza Generale.
Il pontefice ha esordito esprimendo una nota di biasimo nei confronti del governo italiano e della società in genere: “E’ una società stolta e miope quella che costringe gli anziani a lavorare troppo a lungo e obbliga una intera generazione di giovani a non lavorare quando dovrebbero farlo per loro e per tutti”. La soluzione a cui pensa Bergoglio è semplice, ovvero ridurre le ore di lavoro a coloro i quali si avvicinano all’età della pensione per dare spazio ai giovani di introdursi nel mondo lavorativo che, ricorda il Santo Padre, è un “Diritto-Dovere“. Quindi parlando delle pensioni afferma: “Le pensioni d`oro sono un`offesa al lavoro non meno grave delle pensioni troppo povere, perchè fanno sì che le diseguaglianze del tempo del lavoro diventino perenni”.
Papa Francesco ha speso infine delle parole per il sindacato, un’istituzione nata per difendere i diritti del lavoratore e che a tale scopo ha optato per questo nome che, ricorda il pontefice, proviene dal greco ‘Syn-dike‘ (Giustizia insieme). La parentesi serve a Bergoglio per effettuare una disamina sulla crisi dei sindacati dovuta, a suo modo di vedere, in parte al modello capitalistico vigente e in parte alla mancanza di dedizione, infatti il Papa dice: “Il capitalismo del nostro tempo non comprende il valore del sindacato, perché ha dimenticato la natura sociale dell’economia, dell’impresa. Ma forse la nostra società non capisce il sindacato perché non lo vede abbastanza lottare nelle periferie esistenziali. Non lo vede lottare tra gli immigrati, i poveri, oppure perchè la corruzione è entrata nel cuore di alcuni sindacalisti “.