Non ci sarà nessun diritto per il piccolo Charlie Gard, di soli dieci mesi, di tentare di andare negli USA per la terapia sperimentale che potrebbe migliorare le sue condizioni.
Il piccolo Charlie Gard ha soli dieci mesi ed è affetto da una malattia più che rara, che colpisce solo 16 persone al mondo (un bimbo anche in Italia). Una malattia del mitocondrio che rende i suoi muscoli debolissimi. Charlie vive, attaccato alle macchine, e i suoi genitori sono attaccati invece all’unica speranza che era una terapia sperimentale negli USA, dove volevano portare Charlie. Ma la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha detto che saranno i medici inglesi a decidere, e quindi, sostanzialmente, ha detto di no.
“Ci sentiamo abbandonati dalla giustizia britannica. I medici in America sostengono che non c’è motivo per cui la terapia non debba funzionare su Charlie e ogni genitore, ne siamo convinti, lotterebbe fino in fondo come stiamo facendo noi” aveva detto qualche giorno fa la madre di Charlie. Per i due giovani genitori la corte di Strasburgo era l’ultima speranza. Ma anch’essa ha deciso di non concedere a Charlie l’ultima possibilità, quella di provare la terapia sperimentale.
Ma per i giudici quello al quale è sottoposto Charlie è ‘accanimento terapeutico’. Nulla conta che la famiglia abbia raccolto, grazie alle donazioni, un milione e mezzo di euro per portare Charlie negli USA e curarlo. Charlie è stato condannato a morte.
Roversi Mariagrazia