Le parole di Angela Merkel erano state indicative. La Cancelliera aveva ribadito le sue perplessità sulle unioni gay, ma aveva annunciato che sarebbe stata data libertà di voto ai deputati del suo partito.
E così è stato. La Merkel ha votato contro, come ha confermato lei stessa, ma la legge che garantisce pari dignità alle nozze tra persone eterossessuali e omosessuali è passata con 393 voti a favore e 226 contrari.
I voti decisivi, dopo un lungo e acceso dibattito sia sui media nei giorni precedenti al voto che all’interno del Bundestag, sono giunti dall’SPD, dalla Linke e dai Grunen. La libertà di scelta annunciata dalla Merkel è probabilmente derivata anche dagli ultimi sondaggi, dove è emerso che una maggioranza schiacciante degli elettori Cdu è a favore dei matrimoni gay.
Nonostante questo, la Cancelliera ha votato contro, così come il capogruppo del partito, Volker Kauder, che ha espresso dubbi di costituzionalità. Monta la rabbia in una fetta del partito conservatore, che minaccia addirittura ricorso alla Corte di Karlsruhe contro l’approvazione della legge.
Altri esponenti della Cdu, come Jan-Marco Luczak, si sono espressi nettamente a favore: “E’ arrivato il momento di aprire il matrimonio: farlo significa esprimere valori profondamente conservatori”, ha detto il parlamentare conservatore.