Si è concluso dopo vent’anni il processo sull’omicidio di Alfredo Cappelletti con la condanna all’ergastolo dell’ex presentatore tv Alessandro Cozzi: l’imprenditore era stato trovato morto all’interno della sua azienda nel 1998, le indagini conducevano all’ipotesi del suicidio anche se la modalità della morte era sospetta (una coltellata al petto), ciò nonostante l’anno successivo il caso era stato archiviato. L’indagine è stata riaperta nel 2012 dalla Corte d’Assise di Milano su richiesta del pm Maurizio Ascione dopo che questo ha presentato delle prove di colpevolezza ai danni di Cozzi, già condannato a 14 anni di carcere nel 2011 per l’omicidio di un titolare di un agenzia di lavoro milanese.
Oggi durante la sentenza il magistrato ha stabilito che Cozzi è senza ombra di dubbio il colpevole dell’omicidio di Cappelletti ed ha cambiato la sua condanna da 14 anni di detenzione ad ergastolo. Il giudice ha anche stabilito che i familiari della vittima debbano ricevere un indennizzo pari a 100 mila euro per la moglie e a 200 mila per ciascuno dei figli. La sentenza di oggi dona sollievo e giustizia ai familiari della vittima che da 20 anni erano alla ricerca della verità sulla prematura dipartita del loro caro, di questo avviso anche il loro legale, Luciano Brambilla, che al termine del processo ha dichiarato: “Per vent’anni i familiari di Cappelletti hanno portato il peso di un suicidio mai avvenuto, di una morte che ti riempie di domande e aggiunge dolore”.