L’Unione Europea avrebbe dovuto significare solidarietà e aiuto, anche nell’accoglienza delle migliaia di persone che per vari motivi raggiungono le sue terre. Ed invece, a sobbarcarsi il problema enorme dei migranti l’Italia rimane, nella pratica, da sola. Anche Macron, presidente francese, chiude le porte ai migranti economici. Il dibattito sulla questione di accoglienza continua a tenere banco: l’Italia alza (poco) la voce in Europa, chiedendo più aiuti.
Dopo lo sbarco di migliaia di immigrati nei porti italiani in sole 48 ore, il Governo aveva paventato la chiusura dei porti alle Ong straniere che portano tutti i migranti prelevati in Libia in Italia. Dall’inizio del 2017, 85mila migranti sono arrivati sulle coste italiane. “Limitare fortemente l’azione Ong ed esternalizzare le frontiere è inaccettabile, vuol dire andare nel senso inverso a quanto da noi auspicato: cioè trovare canali legali e sicuri d’ingresso in Europa. Nel programma ci sono spunti positivi, per esempio lo spingere sulla relocation in altri Paesi europei, abbassando la soglia di accesso sotto il 75% e far sbarcare i migranti anche nei porti di Barcellona e Marsiglia” dice il responsabile dell’area immigrazione per la Caritas, Oliviero Forti.
Belle parole, ma l’Italia è sola a gestire migliaia di sbarchi incontrollati. L’ONU dice: “Irrealistico pensare che l’Italia dovrebbe avere la responsabilità di tutti gli sbarchi di migranti che arrivano sulle sue coste. Doveroso chiedere più solidarietà”. Ma nel frattempo, nulla cambia.
Roversi MG.