Il ministro degli Esteri britannico: Charlie Gard non potrà venire in Italia per “questioni legali”

Il piccolo Charlie Gard, 10 mesi, affetto da una malattia genetica incurabile, si è visto rifiutare per l’ennesima volta l’ingresso in Italia.

La telefonata tra il ministro degli Esteri britannico Boris Johnson e Angelino Alfano, si è conclusa con il rifiuto dell’offerta del ministro che si è detto “grato per la proposta dell’ospedale Bambino Gesù di Roma, ma ragioni legali non consentono lo spostamento del piccolo“.

In un’intervista al ‘Sun‘, i genitori del piccolo hanno dichiarato che: “Il sostegno del Papa e del Presidente Trump ci ha dato speranza. Sono uomini tradizionali che credono nella famiglia. Credono nella nostra battaglia e capiscono perché riteniamo sia giusto continuare a batterci con tale forza per salvare Charlie“.

E’ in corso tuttora una battaglia legale in cui si vedono contrapposti i medici britannici che vorrebbero staccare la spina al piccolo Charlie e i genitori che ripongono ancora speranze sulla vita del figlio.

In prima linea anche la Santa Sede che, attraverso il Segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin, ha fatto sapere che “farà il possibile per superare gli ostacoli legali che non consentono il trasferimento. È importante offrire tutta l’accoglienza a Charlie e ai suoi genitori perché proseguano le cure“.

Mario Barba