La sentenza, alla fine, è arrivata a mezzanotte. La Corte d’Appello di Brescia si era ritirata per decidere in mattinata, e per diverse lunghe ore sono rimasti in camera di consiglio per decidere se condannare Massimo Bossetti, unico imputato per l’omicidio di Yara Gambirasio, confermando così la sentenza di primo grado.
I giudici si sono ritirati alle 9.30 di mattina e la sentenza è arrivata a mezzanotte. Ergastolo confermato: all’udire la sentenza, la moglie di Bossetti, Marita Come, ha pianto. Ha pianto anche Bossetti che fino all’ultimo ha ribadito la sua estraneità ai fatti. Duro il commento degli avvocati di Bossetti: “Aspettiamo le motivazioni ma il ricorso in Cassazione è scontato. Questa sera abbiamo assistito alla sconfitta della giustizia”.
Prima che i giudici si ritirassero per deliberare, Bossetti aveva avuto modo di dire le sue parole ai magistrati. Nel corso di una lunga dichiarazione, aveva anche detto: “(Yara) Poteva essere mia figlia, la figlia di tutti noi neanche un animale avrebbe usato tanta crudeltà”. “Voi siete liberi di credere o non credere ma io vi ribadisco la mia innocenza. Se fossi stato io il colpevole non avrei resistito, avrei confessato, non sarei stato più in grado di gestire nessun aspetto della mia vita”. “Bossetti non è capace di violenze, non ho mai fatto male a nessuno e l’unico sentimento che mi tiene in vita è l’amore per la mia famiglia”.
Roversi MG.