La denuncia è di quelle che fa male a cuore e mente, le parole sono quelle struggenti di una ragazzina che è stata portata con la forza nel nostro paese e costretta a prostituirsi a soli 14 anni. Come lei ce ne sono tante e nessuno, nemmeno quelli che si ritengono persone per bene e che condannano ogni genere di violenza, si spende per denunciare un traffico umano che si ripete da così tanti anni da essere diventato parte della routine delle nostre città.
Le parole di Rosalyn, quattordicenne nigeriana, sono state pubblicate su Facebook da Silvestro Montanaro, conduttore di ‘C’era una volta‘, e narrano di uno stupro feroce condotto dagli stessi uomini che l’hanno messa in strada a vendere il suo corpo: “Mi hanno legata al letto ed hanno cominciato. Ci si sono messi in tre, ma non ci sono riusciti. Dicevano che era colpa mia, che ero una stupida perché urlavo e mi dimenavo. Dovevo star ferma e tutto si risolveva in un attimo. Poi hanno preso una cosa, me l’hanno infilata dentro e ci sono riusciti…Perdevo sangue, avevo un dolore terribile, ho pregato che avessero pietà, ho chiesto aiuto… mi hanno curata con una doccia di acqua e sale. Altro dolore. Ho pensato che sarei morta. Urlavo, piangevo, ma loro niente. Era colpa mia, tutta colpa mia se ero ancora vergine”.
L’incubo si questa ragazza di 14 anni era appena iniziato, perché dopo lo stupro è cominciata la prigionia della prostituzione: “Dicono che devo darmi da fare, che sono in debito con loro di 35.000 euro per avermi aiutato ad arrivare qui da voi e che se non restituisco i soldi, mi uccidono “. Questo racconto dalle tinte horror è la vita di una di quelle migranti accusate di invadere il nostro paese e, purtroppo, è la stessa di tante altre. Viene da chiedersi, associandosi al pensiero di Montanaro, dove si nascondono gli urlatori davanti a questa tetra realtà che poco ha da invidiare ad un racconto distopico, la risposta a questo quesito è ciò che più spaventa e disgusta: probabilmente sono gli stessi che contribuiscono a questo infame commercio.
F.S.