Cheerleader accusata di aver seppellito vivo il figlio appena nato

Una giovane cheerleader avrebbe seppellito il figlio appena nato nel giardino posteriore di casa. E’ questa l’accusa contro Brooke Skylare Richardson, 18enne arrestata e accusata di omicidio a Charlisle, Ohio, dopo il macabro ritrovamento della polizia, lo scorso 14 luglio, del corpo del bimbo. Secondo l’accusa vi sono prove eloquenti del fatto che il bambino sia nato in vita e che sia dunque morto successivamente: le indagini si sono subito concentrate sulla ragazza che, secondo quanto emerso, potrebbe averlo addirittura seppellito ancora vivo.

 

La polizia è in attesa della relazione del coroner della contea che spiegherà nei dettagli come il bimbo sia morto e quando sia stato sotterrato ma secondo l’accusa non vi sono dubbi: è stato sepolto vivo. Dal canto suo Richardson ha negato le accuse e ha raccontato in aula, ai giudici del tribunale municipale di Franklin, Ohio, di non aver seppellito vivo il bambino; il suo avvocato, Charles Rittgers, ha descritto la diciottenne come ‘una persona molto buona‘, che ha lavorato anche con i bambini disabili. Nel corso del processo, risultati dell’autopsia alla mano, si dovrà cercare di ricostruire minuziosamente quei drammatici istanti cercando anche di risalire alle motivazioni che potrebbero aver portato la neomamma a compiere quel folle gesto.

Daniele Orlandi