Alle 6:30 di questa mattina, nel carcere romano di Rebibbia, è stato rinvenuto il corpo esanime di un detenuto che si è tolto la vita impiccandosi con le lenzuola nel bagno della cella dove si trovava.
Sono già 4 i casi di suicidio all’interno delle carceri romane di questo 2017 e ben 29 considerando tutto il territorio. Un numero che dovrebbe fare riflettere sulle condizioni di vita dei detenuti.
Patrizio Gonnella, presidente dell’associazione ‘Antigone’, dichiara infatti: “Vanno subito assunti provvedimenti diretti a migliorare le condizioni materiali di detenzione. Inoltre, da un lato, vanno rispettate le indicazioni ministeriali sulla prevenzione dei suicidi e, dall’altro, vanno individuate riforme da subito realizzabili. Ad esempio una maggiore apertura nell’uso delle telefonate per i detenuti non soggetti a censura che, garantendo un rapporto costante con i propri famigliari, potrebbero costituire un utilissimo strumento per prevenire gesti autolesivi. Bisogna poi rivedere e residualizzare tutte le forme di isolamento: giudiziario, disciplinare, ma anche quello per ragioni cautelative“.
Al numero della popolazione carceraria che cresce sempre più in maniera esponenziale, il numero degli operatori all’interno delle carceri, invece, risulta invariato da troppo tempo.
Mario Barba