Un adolescente cinese è morto meno di 48 ore dopo essere entrato in un controverso centro illegale di riabilitazione dalla dipendenza da internet. E’ accaduto nella provincia di Anhui, nell’est del Paese, come riferito dal quotidiano locale Anhui Business News: sembra che sul corpo del ragazzino siano state trovate diverse ferite ed una serie di lesioni interne ed esterne. La madre dell’adolescente, della quale è noto solo il cognome, Liu, avrebbe deciso di inviarlo in questo centro di edicazione energetica positiva nella città di Fuyang, preoccupata per il suo benessere.
Ha infatti parlato di una grave dipendenza da internet del figlio e per cercare di risolvere il problema nel centro avrebbero utilizzato una combinazione di consulenza psicologica e formazione fisica. Un membro del personale ha confermato alla donna, prima che decidesse di iscriverlo, che i metodi utilizzati erano gentili e non implicavano l’uso di punizioni corporali; a quel punto si è decisa e ha pagato 22.800 yuan, pari a 3420 dollari, per un periodo di 180 giorni; l’iscrizione è avvenuta il 3 agosto ma meno di due giorni dopo è stata informata del fatto che il ragazzino era stato portato d’urgenza in ospedale dove è morto, presumibilmente a causa delle ferite riportate.
La causa del decesso deve però essere ancora confermata, anche se la polizia è intervenuta per arrestare il direttore del centro e alcuni membri del personale. La madre ha raccontato che il figlio stava fisicamente bene quando lo ha portato nel centro ma che il suo corpo, dopo meno di 48 ore, era completamente coperto da ferite, dalla testa ai piedi. Il medico ne ha rilevate almeno 20 all’esterno, oltre a segni di sanguinamento interni. Molti di questi centri, di tipo militare, sono illegali: si sono già verificati episodi simili in passato, in quanto in alcuni casi vengono utilizzate tattiche orribili che vanno dalla punizione corporale alla terapia con elettroshock per trattare la dipendenza da internet.
Daniele Orlandi