Si è scatenata la polemica per la violenta aggressione subita da G.P., l’autista di bus di Parma che è stato picchiato da un gruppo di immigrato nel piazzale della stazione dove partono le corse dei bus per Mezzani.
La storia di quanto avvenuto parte il 28 agosto. L’uomo aveva appena ripreso servizio. “I colleghi mi avevano detto di stare attento per la presenza di un gruppo di stranieri sul piazzale. Quando sono arrivato con l’autobus mi sono trovato davanti persone sedute, se non proprio coricate in mezzo alla strada. Ho provato a passare ma hanno cominciato a gridare, tirare calci e buttarsi contro il mezzo. Per fortuna non avevo passeggeri e ho potuto tirare dritto” ha raccontato l’uomo.
Quindi il conducente ha segnalato il fatto in azienda. Il giorno dopo andando al lavoro ha chiesto l’invio delle forze dell’ordine, al loro posto è stato mandato un controllore. Questa volta nel piazzale c’erano 20 persone, tutti ragazzi e ragazze di colore.
“Mi aspettavano. Hanno preso a tirare calci e pugni contro il bus. Avevo persone da far salire e mi sono dovuto fermare”. Il video che è stato girato da un passeggero riporta, senza possibilità di fraintendimento, tutti i fatti.
“A forza di colpi sono riusciti a entrare. Erano tre. Uno è subito sceso dalle porte posteriori che ha aperto dopo aver attivato le valvole. Un altro mi ha tirato via dal posto di guida. Quindi è arrivato il terzo ragazzo e mi ha buttato a terra” racconta l’autista. Risultato: sette giorni di ospedale. “Sono pieno di contusioni e lividi e ho un taglio al naso”. “È una situazione insostenibile. Hanno minacciato la mia famiglia, dicendo frasi come ‘sappiamo chi sei e dove abiti’. Ho un bambino di otto anni, mi sono spaventato” ha confessato l’autista.
Il sindacato ha chiesto lo stop simbolico alle corse.
Le reazioni politiche sono state tante, dalla Lega a FdI. Federico Pizzarotti, sindaco di Parma, ha parlato di un “fatto intollerabile e senza precedenti, inaccettabile in una città civile come Parma”.
Roversi MG.