Niente più treni notturni a lunga percorrenza che collegano la Sicilia con il resto d’Italia. Una decisione che lascia senza parole, e che sarà pienamente operativa dal prossimo 1 ottobre.
Il possibile ‘taglio’ dei treni notturni era stato già messo in evidenza dai sindacati: Orsa, Ugl e Fast, che tutelano anche i lavoratori del settore trasporti, avevano lanciato l’allarme e al tempo stesso avevano chiesto che Trenitalia facesse un opportuno dietrofront.
Ma niente di tutto questo. L’azienda ha tirato dritto, in barba a tutti i cittadini del Mezzogiorno e alle tante proposte di miglioramento del trasporto ferroviario in Sicilia. I sindacati non ci stanno, e hanno già preannunciato battaglia per far sì che questa decisione non isoli ulteriormente la Sicilia dal resto del Paese. I problemi sono principalmente due: oltre alla continuità territoriale, la soppressione dei treni notturni a lunga percorrenza avrebbe ripercussioni concrete anche sul tema occupazione, sia per quanto riguarda il personale dei treni che per gli addetti alla navigazione. Senza dimenticare, ovviamente, la ‘dignità’ del popolo siciliano che non può accettare una scelta così discriminatoria.
“L’unico sistema per sensibilizzare il Governo verso le esigenze dei siciliani è la mobilitazione dei lavoratori affiancati dai cittadini – scrivono i sindacati – pertanto ORSA, UGL e FAST in data odierna hanno attivato le procedure di raffreddamento e si preparano a una nuova stagione di lotta a difesa del servizio essenziale garantito dalla Costituzione”.