Sarah Champion, deputata laburista inglese, ha dato le sue dimissioni dal partito: ha dovuto farlo per l’editoriale che ha scritto il 10 agosto su un giornale inglese, e sul quale ha scritto testualmente, fra le altre cose, “Abbiamo un problema con i pakistani che stuprano le bianche”.
Il riferimento della Champion era chiaro: il caso Rotherham.
Il caso Rotherham non ha fatto molta notizia in Europa, finché è scoppiata fuori tutta la melma che si teneva ben celata sotto la coltre della paura di essere chiamati ‘razzisti’. Risulta davvero arduo ammetterlo, ma è scandaloso che 1.400 casi di pedofilia e abusi sessuali su ragazzine, perpetrati fra il 1997 ed il 2013 nelle campagne del Yorkshire del Sud, a Rotherham, siano stati trattati con una grandissima superficialità da parte della polizia proprio per paura di apparire ‘razzisti’.

E perché mai? Perché i carnefici di quelle ragazzine e di quei bambini che venivano cosparsi di benzina e costretti al sesso pena minaccia di essere accesi come torce umane, che venivano picchiati e martoriati, erano quasi tutti pakistani. Pian piano le vittime dell’orrore ebbero il coraggio di denunciare quanto avveniva. Ma le autorità di Rotherham sapevano, almeno dal 2010, quanto avveniva; eppure non presero dei provvedimenti davvero decisi per fermare un orrore che aveva assunto proporzioni enormi. Perché? Secondo la maggior parte dei giornali inglesi, perché volevano evitare uno scandalo e accuse di ‘razzismo’. E questo ha prevalso sulla denuncia dei fatti, gravissimi.
Anche Sarah Champion, deputata laburista in prima linea per i diritti delle donne e l’uguaglianza, è finita sulla ghigliottina.
La donna, il 10 agosto, aveva firmato un editoriale dove affrontava quello che riteneva un vero problema per l’Inghilterra: le gang di pakistani che erano ‘a caccia di ragazzine bianche’. Il racconto della Champion, che ha sollevato uno scandalo per presunto ‘razzismo’, si riferiva proprio alla mancanza di una chiara denuncia da parte delle autorità che avevano permesso che gli immigrati asiatici continuassero a portare avanti stupri su stupri per anni, in modo orribili, a Rotherham.
Tutto silenziato alla stampa, o comunque sminuito, per timore di essere accusati di ‘islamofobia’. Dall’inchiesta di Rotherham si sono però allargate le maglie delle indagini che, due mesi or sono, hanno portato all’arresto di 17 persone (in maggior parte immigrati) accusati di aver stuprato almeno 700 persone; tutte ragazzine, e tutte inglesi.
Questi episodi hanno spinto la donna e politica a denunciare questi fatti.
Sarah Champion ha scritto quell’articolo perché ha visto di persona cosa era avvenuto alle piccole vittime delle violenze. Nel periodo in cui i fatti sono venuti alla luce, lei aveva lavorato in un ricovero per bambini proprio a Rotherham, dove venivano ricoverati le vittime delle violenze sessuali.
Lo ha fatto con parole dure, è vero: la sua denuncia non lasciava spazio ad interpretazioni di sorta. “Abbiamo un problema con i pakistani che stuprano le bianche” ha detto la Champion. E ha scritto anche: “perché non stiamo commissionando un’inchiesta per vedere cosa sta succedendo e per cambiare lo stato delle cose prima che accada di nuovo qualcosa di simile?”. Sarah Champion proseguiva dicendo: “A Rotherham ho conosciuto gli operatori sociali di prima linea che – stiamo parlando di dieci anni fa -, quando cercavano di segnalare questi crimini, sono stati spediti a corsi accelerati di ‘relazioni interazziali’, con la placida raccomandazione che se non avessero smesso di identificare come ‘maschi pakistani’ gli autori degli infami crimini, si sarebbero dovuti aspettare azioni disciplinari. So che questo è tutt’ora attuale nelle nostre città, so che è ancora in corso, e stiamo temporeggiando invece di affrontarli”.
Questo articolo di giornale le è costato la carriera politica; il suo partito politico l’ha fatta fuori dai giochi, con un’ipocrisia che fa venire i brividi.
Roversi MG.