Nella seconda metà di agosto scorso, alcuni bovini appartenenti ad un pascolo della periferia di Roma (zona Castelli romani) sono morti per aver contratto il batterio bacillus anthracis, e da allora la Asl Roma 6 sta accuratamente monitorando il caso, considerando che l’infezione si può trasmettere anche all’uomo e, se non curata, può causare la morte nel giro di qualche giorno.
L’allarme antrace scoppia nel momento in cui un uomo viene contagiato, e i casi sospetti sono già due: un veterinario, risultato positivo ai test ma già guarito, e un uomo che lavora nei campi del Tuscolo in località Molara, che attualmente è sotto osservazione.
Il direttore della Prevenzione Asl Roma 6, Mariano Sigismondi, mette in chiaro:
“Non abbiamo nessuna diagnosi certa confermata dai laboratori o dall’ospedale di Frascati. In questa fase trattiamo tutti come casi sospetti e perciò abbiamo suggerito a chiunque avesse riscontrato sintomi particolari di sottoporsi a controlli sanitari”.
I sintomi di cui parla Sigismondi sono soprattutto problemi di eruzione cutanea, ma anche respiratori e gastrointestinali. Sulla base delle prescrizioni della Asl, il comune di Grottaferrata si è attivato per interdire il pascolo e l’ingresso di persone nella zona, trasferendo gli altri capi di bestiame in un terreno nel comune di Rocca di Papa, effettuando i più scrupolosi controlli nel trasferimento.
La profilassi è attentamente rispettata quindi, e il sindaco di Grottaferrata tranquillizza la popolazione “Per ora, non c’è pericolo imminente di contagio”.
M.Valentina Colasuonno