Clochard si ripara in una casa privata, Cassazione annulla condanna: “Spinto dalla miseria”

Aveva trovato riparo in una casa privata per sfuggire alla temperature rigide dell’inverno. Per la Cassazione, il gesto di un uomo senza fissa dimora non può essere punito.

La quinta sezione penale della Cassazione ha annullato senza rinvio la condanna a 3 mesi e 10 giorni di reclusione inflitta dalla Corte d’appello di Brescia a un clochard straniero. L’uomo era infatti stato accusato di essersi introdotto in un’abitazione di Desenzano del Garda, comune di 30.000 abitanti in provincia di Brescia. La sentenza stabilisce che l’uomo non può essere punito per via delle “particolari circostanze di miseria e di emarginazione”, che comportavano di conseguenza una “considerazione dei motivi a delinquere strettamente attinenti al reperimento di un alloggio notturno”.

Ribaltata, quindi, la sentenza di primo grado, che aveva stabilito invece la colpevolezza del clochard, riconosciuto responsabile del reato di furto in abitazione, poi riqualificato in appello in quello di violazione di domicilio. In secondo grado all’uomo era stata solo disapplicata la recidiva.

L’imputato ha fatto ricorso, e la Cassazione ha accolto l’istanza dell’uomo senza fissa dimora, ritenendo pertanto il fatto “non punibile”. La sentenza è stata depositata nella giornata di oggi dai giudici della Cassazione, che hanno inteso tenere conto delle descrizioni riportate dalla Corte d’Appello.