La scorsa settimana la Lidl, multinazionale tedesca della vendita al dettaglio, è stata al centro di una polemica diffusasi su base europea per la scelta, assurdamente inusuale, di ritoccare con Photoshop alcune foto sulle etichette di una nota marca in vendita nei propri supermercati.
In particolare, il ritocco equivaleva alla rimozione delle croci presenti sulle chiese di Santorini, pittoresca isola greca, per “rispettare la diversità di ognuno”, stando alle dichiarazioni del direttore di marketing.
La nota catena alimentare, infatti, si è dovuta giustificare quando un consumatore ha denunciato il singolare episodio alla rivista RTL: “Siamo religiosamente neutrali. Evitiamo l’uso dei simboli religiosi” ha detto un altro portavoce secondo quanto riferisce RTL, “perché non vogliamo escludere alcun credo. Siamo un’azienda che rispetta la diversità e questo è il senso del design di questo packaging”.
Ma la protesta dei consumatori è nata dal fatto che nei supermercati Lidl abbiano tranquillamente continuato a vendere prodotti (come ad esempio la carne Halal) sulle cui confezioni appaiono dei minareti, simboli dell’islam.
Ebbene, al di là delle polemiche più o meno sterili, ora il leader europeo della vendita al dettaglio ritratta tutto, ammettendo l’errore del gruppo. Non era quindi una follia del politicamente corretto, ma il frutto di una strategia commerciale.
M.Valentina Colasuonno