La compagnia aerea russa Aeroflot perde il ricorso in tribunale contro una dipendente in sovrappeso

L’hostess Evgenija Magurina, 42 anni, ha vinto l’appello contro la compagnia russa Aeroflot che lo scorso anno aveva escluso lei e altre 600 colleghe dai voli internazionali.

Lo scorso anno, infatti, la compagnia di bandiera aveva riunito tutti gli assistenti di volo per controllare se soddisfacessero i requisiti standard, i quali erano: taglia 42-48 per le donne e 46-54 per gli uomini.

Magurina, che non rientrava negli standard della compagnia, aveva chiesto un’uniforme più grande, ma è stata accolta da un rifiuto da parte di un manager della compagnia che le mostrava come altre 600 dipendenti come lei erano state tagliate fuori dai viaggi internazionali, cioè quelli più remunerativi, perché solo le hostess “giovani e snelle” avevano diritto a quelle tratte.

Insieme alla collega 45enne Irina Ierusalimskaja, Magurina ha deciso allora di fare causa alla compagnia aerea per discriminazione chiedendo 500mila rubli di danni morali. Irina aspetta ancora di essere ascoltata dalla Corte che nel frattempo ha dato però ragione a Magurina che si è vista risarcire però di soli 5.000 rubli, circa 73 euro.

L’avvocatessa dell’hostess, Ksenia Michaylichenko, ha commentato comunque la sentenza come una vittoria in quanto il ricorso non era stato presentato per ottenere soldi quanto più per evitare questo tipo di discriminazione all’interno di un ambiente lavorativo.

Durante il dibattimento in aula la compagnia aerea aveva comunque sostenuta la sua tesi adducendo come motivazioni problemi di sicurezza dovuti al bloccaggio delle uscite di sicurezza a causa del sovrappeso delle hostess e di un risparmio di 10 euro l’anno per ogni chilo in più rispetto al peso ideale.

Mario Barba