Strage di Piazza della Loggia: 43 anni di attesa per conoscere le motivazioni alla base della sentenza

 

 

 

 

 

 

 

Ci sono voluti ben 43 anni di attesa prima di conoscere quali siano state, ai tempi, le motivazioni che hanno portato all’emanazione della sentenza sulla Strage di Piazza della Loggia (Brescia, 1974) da parte della Corte di Cassazione.

Le motivazioni riguardano, in particolare, uno dei responsabili, e cioè Carlo Maria Maggi e Maurizio Tramonte, condannati in via definitiva all’ergastolo proprio lo scorso 20 giugno. Oggi sono state deposte dalla Corte di Cassazione le motivazioni che hanno portato a questa condanna.

Nel fascicolo relativo a questa sentenza si legge che: “Il compendio probatorio acquisito nei confronti di Maggi non lascia alcuno spazio per dubitare del suo ruolo organizzativo, sul quale convergono non solo le dichiarazioni accusatorie di Tramonte e di Digilio, ma tutti gli altri elementi indiziari”. 43 anni dopo la strage, dunque, arrivano delle risposte definitive sullo svolgimento dei fatti, ed il ruolo che hanno avuto Maggi e Tramonte sembrerebbe essere ormai incontrovertibile. Maggi, in particolare, è stato confermato nel suo ruolo di mandante.

Col nome di “Strage di Piazza della Loggia” è conosciuto un tragico attentato terroristico che ha avuto luogo a Brescia il 28 maggio del 1974, proprio nella piazza della città lombarda. La strage, perpetrata attraverso lo scoppio di un ordigno esplosivo nascosto in un cassonetto dell’immondizia, causò la morte di otto persone ed il ferimento di altre 102. Dopo anni ed anni di indagini e conduzioni di diverse istruttorie, sono stati ritenuti responsabili alcuni membri di Ordine Nuovo (movimento politico di estrema destra, attivo clandestinamente fino al 1981).

Maria Mento