“Ho deciso fermamente di non fare più nulla che abbia affinità con incarichi pubblici in Sicilia. È una regione totalmente irrecuperabile perché danneggiata dallo Stato. Prima l’ha messa in ginocchio la mafia e ora lo sta facendo lo Stato, con tutta una serie di prefetti e commissari antimafia carrieristi”, aveva detto Sgarbi alla redazione de “Il Fatto Quotidiano”. Evidentemente ci ha ripensato, tornando alla carica con la candidatura autonoma alla presidenza della regione Sicilia.
Vittorio Sgarbi, fondatore del movimento Rinascimento e candidato con il sostegno del «Mir» (i Moderati in rivoluzione dell’imprenditore Giampiero Samori) in conferenza stampa a Palermo ha presentato il suo programma elettorale e la conformazione delle sue alleanze:
“I poli sono quattro: il M5S, il centrosinistra, poi il centrodestra e il quarto polo che sono io. Sono sempre i soliti che si ripresentano. Per cui di fatto l’unica possibilità è andare da soli. Escludo al 100 per cento di andare con Berlusconi”.
Il critico d’arte ha palesato la sua idea bislacca di un partito rinnovato, spregiudicato e anticonformista, del quale chiama a far parte anche alcuni personaggi famosi che, di primo acchito, poco avrebbero a che fare con la politica.
“L’assessore alla tecnologia e al digitale è Morgan. L’assessore al traffico è Chiambretti, ci ho già parlato. Poi ho indicato Contrada alla legalità. E vorrei chiamare con me Imposimato, l’ho cercato ieri, mi piace assai perché ha litigato con i 5 Stelle e poi l’altro che sta con noi che ha litigato coi 5 Stelle è Paolo Becchi. Al Bilancio potrebbe andare benissimo. Mi piacerebbe Vladimir Luxuria, le ho scritto. Potrebbe incentivare il turismo gay in Sicilia, che devono venire in massa. Ho un’idea alle pari opportunità: che ci andasse un maschio, che è dominato dalla donna e non il contrario”.
M.Valentina Colasuonno