
Assegnare alcuni orti comunali ai richiedenti agricolo perchè possano mettere a frutto le loro competenze nel campo dell’agricoltura. L’idea è della cooperativa Leone Rosso, che opera in Val d’Aosta ma che è legata alla Pro.ges di Parma che in seguito all’arrivo, nella giornata di ieri, dei primi migranti da ospitare nella palazzina di via Carlo Marx, a Carpi, ha presentato un progetto per chiedere all’amministrazione cinque spazi verdi a uso orto, così da poter coinvolgere i profughi in una serie di attività, la cui gestione sarebbe affidata agli operatori della cooperativa stessa, alloggiati in alcuni appartamenti di via Unione Sovietica.
Un’idea che non piace a tutti i cittadini, ricordiamo le polemiche dei giorni scorsi da parte dei residenti nel quartiere, preoccupati delle conseguenze legate all’arrivo dei richiedenti asilo. La Leone Rosso però sottolinea che gran parte dei migranti hanno ha una certa esperienza in ciò che riguarda il settore dell’agricoltura, ed in molti sarebbero interessati a dar seguito a questo mestiere anche in Italia. In comune sono stati diversii gli incontri per stabilire quali lavori dovranno svolgere a Carpi, dalle pulizie affiancando gli addetti di Aimagg alla manutenzione del Museo Monumento al deportato e di Campo di Fossoli. A questi potrebbe dunque aggiungersi la creazione e gestione di alcuni orti, seguendo i principi della coltivazione biologica e biodinamica, per poi donare il raccolto ad enti benefici locali.
(Nella foto la palazzina di via Marx che ospiterà i profughi)
Daniele Orlandi