Omicidio Noemi, tensione alle stelle. Tre molotov nella notte contro la casa del fidanzato

Dopo l’omicidio di Noemi Durini, ragazza di 16 anni di Specchia trovata cadavere sotto un cumulo di massi a poca distanza da dove viveva, la tensione è alle stelle nel piccolo paese del Salento.
A Montesardo, la frazione di Alessando a Lecce dove vivono i genitori del fidanzato della vittima, qualcuno ha scagliato tre molotov nella notte contro la casa di Lucio M., 16 anni e reo confesso dell’omicidio.
I genitori al momento del lancio si trovavano in casa ed hanno denunciato il fatto ai carabinieri.

In Paese la tensione è estremamente alta. Quando Lucio M. è uscito dalla caserma dove si trovava per l’interrogatorio, ad aspettarlo c’erano mille persone infuriate, ed i carabinieri hanno fatto fatica a sottrarlo al linciaggio.
Lucio M, fidanzato della vittima, si trova nell’istituto penale per minori di Monteroni ed è accusato di omicidio. Si è avvalso della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio col Gip.

I difensori del 16enne si sono opposti al fermo ed hanno sostenuto che che non ci sono i presupposti del pericolo di fuga, quindi hanno chiesto la perizia psichiatrica.
Ma il padre di Noemi non crede che Lucio sia il vero assassino. “Il ragazzo sta nascondendo suo padre, lo protegge, ha fatto tutto lui” sostiene Umberto Durini, padre della 16enne uccisa. L’uomo è talmente convinto che sia stato il padre ad uccidere sua figlia che si è detto disposto a perdonare Lucio.

Roversi MG.