Omicidio Noemi, il gip: “Lucio potrebbe commettere altri gravi delitti”

Sebbene Lucio Marzo ed i suoi avvocati sostengano che durante l’omicidio di Noemi Durini l’imputato non fosse in grado d’intendere e di volere, il gip del Tribunale dei Minorenni, Ada Colluto, non ha dubbi sul fatto che questo abbia progettato e portato a termine l’assassinio della sua ex fidanzata. Il giudice lo ha affermato prima dell’interrogatorio di garanzia e lo ha scritto anche nella convalida del fermo giudiziario, dove risponde alle attenuanti presentate dagli avvocati difensori in questo modo: “La labilità psichica e l’insieme degli elementi ricavabili dalla documentazione sanitaria, non possono portare in ogni caso a ritenere che in questa fase non fosse pienamente capace di intendere e di volere nel momento in cui ha commesso l’azione delittuosa“.

Non solo, il gip ritiene anche che Lucio sia molto pericoloso e per tanto ha ritenuto necessario che fosse rinchiuso in carcere, poiché sarebbe capace non solo di scappare, ma anche di nuocere ad altre persone. Ciò nonostante l’avvocato Rella ha ribadito alla stampa al termine dell’interrogatorio di garanzia che lui ed il suo collega insisteranno nel esigere un’esame psichiatrico. Inoltre cercheranno di ottenere il trasferimento in una struttura meno rigida che permetta al ragazzo di esaudire il suo desiderio di continuare a studiare.

Le indagini continuano ed oggi dovrebbero arrivare in giornata gli esami dell’autopsia sul corpo della sedicenne di Specchia brutalmente uccisa, utile a confermare la causa del decesso. Gli inquirenti lavorano pure sulla pista del complice, il primo sospettato è il padre di Lucio.

F.S.