Finge di essere stata stuprata da un tassista: condannata

Una studentessa, che voleva diventare un agente di polizia, è stata arrestata per aver mentito dicendo di essere stata stuprata da un tassista. Sophie Pointon ha dichiarato alla polizia di essere stata attaccata dall’uomo, padre di 5 figli, il quale è poi stato rintracciato dalla polizia e tenuto sotto custodia per 6 ore.

L’uomo, un musulmano praticante, è stato emarginato dalla vita religiosa ed evitato anche dai suoi amici più stretti e membri della sua comunità a Leeds, West Yorkshire, dopo quanto accaduto. Gli è stato vietato di entrare nelle loro case, gli è stata revocata la licenza per 4 settimane impedendogli di guadagnare i soldi che servivano al sostentamento della sua famiglia.

Queste le parole dell’uomo davanti al giudice di Corte: “Ora sono estremamente riluttante nel fare salire sul taxi ragazze sole, per paura di essere accusato di nuovo. La ragazza che mi ha accusato ha la stessa età di mia figlia, non riesco a capire perché abbia fatto una cosa del genere. Mi sento contaminato religiosamente da questo, e nessun aiuto da parte della polizia o dei tribunali può essere d’ aiuto. Gli amici hanno smesso di parlarmi e di farmi entrare nelle loro case. Le persone nella mia comunità non vogliono nemmeno essere viste con me“.

Le bugie della ragazza sono saltate fuori grazie alle informazioni fornite dal GPRS del taxi.

Il procuratore Kate Bisset ha detto che l’uomo ha descritto la Pointon come “estremamente ubriaca” quando è entrata nel suo taxi e poi una volta arrivati a destinazione (Hyde Park) ha gettato i soldi in faccia all’uomo, soldi che erano ricoperti da olio di frittura.

La Corte, grazie al GPS montato sul taxi, ha inoltre scoperto che la destinazione data dalla ragazza era falsa.

A quel punto la ragazza in lacrime ha chiesto alla Corte se fosse stato possibile fare cadere le accuse sull’uomo, visto che la condanna a 16 mesi di galera le costerebbe di fatto l’impossibilità di diventare un agente di polizia. Il giudice Christopher Batty le ha però risposto così:”La sua denuncia dolosa ha reso un grandissimo disservizio a coloro che cercano giustizia attraverso la polizia e i tribunali“.

Mario Barba