Terremoto Messico, già almeno 50 morti. Paura per le fughe di gas

Un secondo terremoto da oltre 7 di magnitudo in dieci giorni (con una scossa da 6 nel pomeriggio di ieri) colpisce il Messico. E il conto questa volta non è meno salato:  almeno quaranta morti in diverse zone del Paese, decine di edifici crollati (almeno 27, secondo Enrique Peña Nieto, presidente del Messico) e di persone intrappolate in altri edifici in fiamme. Una situazione quasi apocalittica, a giudicare da quanto riportato dai diversi media online.

In un giorno particolarmente evocativo, a trentadue anni dal drammatico sisma del 1985 (che causò oltre 10.000 vittime), anche Città del Messico è tornata a tremare (e le prime scene emerse – dai filmati immediatamente postati sulle reti sociali – sono davvero agghiaccianti).

Disagi di ogni tipo per la popolazione, con fughe di gas che hanno portato i soccorritori ad allertare la popolazione (‘Non fumate! Ci sono fughe di gas’, sono le urla riportate da ‘El País’ in alcune zone del paese).

E se il 7 settembre la scossa riportata è stata di 8.2 di magnitudo ed ha portato alla morte di 98 persone nel sud del paese, la scossa odierna, con una magnitudo minore ma con un epicentro ad una minore profondità, è stata avvertita con maggior forza dalla popolazione e potrebbe aver causato danni ancor maggiori.