Sette anni fa, una tragedia della malasanità a Palermo ha danneggiato per sempre un bambino per un errore commesso dai medici nel corso del parto.
Il fatto è avvenuto al Policlinico di Palermo, durante il parto: il neonato si era sentito male, e i medici gli hanno somministrato l’ossigeno, ignorando però che qualcuno aveva fatto scorrere nel tubo dell’ossigeno il protossido di azoto, un gas usato come anestetizzante. Il bambino ha respirato quindi quel gas al posto dell’ossigeno.
L’errore è costato carissimo al piccolo che ha subito dei danni permanenti gravi: non potrà più camminare e parlare, per aver respirato quel gas. Il giudice monocratico del Tribunale di Palermo ha condannato ad un anno e sei mesi di carcere con pena sospesa colui che all’epoca era direttore del dipartimento materno infantile del Policlinico di Palermo. L’accusa per lui è di lesioni colpose.
Cinque anni di interdizione dai pubblici uffici per il direttore dei lavori ed il titolare della ditta che realizzo gli impianti. Furono loro ad installare in modo sbagliato l’impianto dell’ossigeno al reparto maternità dell’ospedale. Per il bambino, che ora ha sette anni, è stato disposto il risarcimento con una provvisionale di un milione e 400mila euro. Il bambino, secondo le perizie, ha avuto un danno biologico quantificato al 95%.
La sentenza ha evitato per una manciata di giorni la prescrizione del reato di lesioni colpose (il fatto era avvenuto nel 2010 e il reato in questione si prescrive in sette anni e mezzo).
Roversi MG.