Ancora tensioni sul referendum catalano: giudice ordina sequestro bilanci del governo catalano

Considerato illegale dalla Corte costituzionale spagnola, il referendum sull’indipendenza della Catalogna, convocato per il prossimo 1° Ottobre continua a creare tensioni.

Nella mattinata del 20 settembre 2017 la Guardia Civile era entrata negli edifici della Generalitat di Barcellona, sequestrando 9 milioni di schede elettorali e altro materiale legato al referendum, e la polizia aveva arrestato 14 membri del governo catalano guidato da Carles Puigdemont.

Queste operazioni di polizia hanno innescato una serie di manifestazioni di protesta spontanee di una parte della popolazione: 40.000 manifestanti si sono radunati di fronte alla sede del Dipartimento dell’Economia tra Plaça de Catalunya e la Rambla.

Oggi il quotidiano El Paìs riporta la notizia secondo cui il giudice Juan Antonio Ramírez Sunyer ha chiesto agli agenti della Guardia Civile di sequestrare qualsiasi tipo di documentazione relativa al bilancio 2017, ritenuto sospetto, per un importo di 6,2 milioni di Euro che, il vice presidente, Oriol Junqueras, aveva spiegato essere fondi destinati ai “processi elettorali e partecipativi“.

Come ha ricordato il giudice, la Corte Costituzionale considera tali fondi incostituzionali “nel caso in cui essi siano destinati al finanziamento del referendum”.

Il reperimento e l’analisi di questa documentazione potrebbe duqnue “provare la deviazione di eventuali fondi in attività che sono state dichiarate incostituzionali“.

Questo nuovo avvicendamento va ad aggravare una situazione già di per sé annosa e insolita, se si pensa al fatto che per la prima volta nella storia della UE, tensioni separatiste si originano da un referendum unilaterale in uno stato democratico.

MDM