Kim spaventa il mondo: “Lanceremo bomba H nel Pacifico”. Ed insulta Trump

Kim Jong-un ha alzato nuovamente il tiro dello scontro verbale che da mesi porta avanti contro il proprio alter ego occidentale, contro quel presidente così inconsueto, politicamente scorretto ed irascibile che continua a tollerare, non si sa ancora per quanto tempo, le sue assurde, inverosimili provocazioni linguistiche e militari.

Dopo aver definito Donald Trump un “vecchio rimbambito”, “inadatto a governare”, “che abbaia come un cane rabbioso” e che “ha reso il mondo inquieto con le sue minacce contro tutti i paesi”, il leader nordcoreano ha presentato il nuovo progetto missilistico al quale stanno lavorando a Pyongyang: “Stiamo pensando- ha detto – a fare esplodere una bomba all’idrogeno nel Pacifico”. Una possibilità agghiacciante, che getta il mondo in una tensione internazionale imprevedibile, dai risvolti assolutamente ignoti.

Se ciò dovesse accadere per davvero, detto per inciso, si tratterebbe di un lancio di dadi al quale la storia non ha forse mai assistito sino ad ora. Perchè in questo surreale botta e risposta, le distanze tra i due leader si vanno accorciando, e si avverte come l’impressione che quello portato avanti sino ad oggi possa trasformarsi in un fatto drammaticamente reale. Per gli analisti, il discorso di Donald Trump alle Nazioni Unite è stato un passo falso. Quell’aver minacciato di “distruggere la Corea del Nord” ha spinto Kim nella direzione inversa, dandogli l’opportunità di rendere più plausibile la posizione del suo regime contro il presidente statunitense. Eppure, nonostante entrambi abbiano sin qui esitato a passare dalle parole ai fatti, il pericolo è che, spinti dalla paura di essere attaccati, uno dei due possa prendere la decisione di attaccare per primo. Il disastro, a quel punto, non sarebbe più soltanto una questione linguistica.

 

Giuseppe Caretta