Nasa: sei astronavi per otto mesi su Marte, ma alle Hawai

Vivere per otto mesi in totale isolamento con i propri compagni, sulle pendici di un vulcano ancora attivo, con rifornimenti di provviste e di acqua assolutamente sporadici.

Non è un programma televisivo, ma un esperimento col quale la Nasa sta tentando di comprendere in che modo potrebbe reagire l’essere umano se obbligato a vivere per lungo tempo lontano dal pianeta Terra. La missione, la quinta di questo genere, si è conclusa lo scorso 17 settembre e ha avutocome “cavie” sei astronauti, quattro uomini e due donne,  rinchiusi per 8 mesi in una cupola alle pendici del vulcano Mauna Loa, nelle Hawai, scelto per le affinità che ha con il suolo marziano.

Il progetto HI-SEAS (Hawaii Space Exploration Analog and Simulation) ha quindi sottoposto i partecipanti ad un regime di vita isolato. Internet è stato depotenziato ed impostato su di un intervallo di comunicazione di venti minuti, quanti ne servirebbero sul pianeta rosso per poter comunicare con la Terra. I rifornimenti di cibo sono stati consegnati ogni quattro mesi, mentre quelle di acqua ogni due. Inoltre, ai partecipanti sono stati imposti compiti e prove che avevano l’evidente score di mettere alla prova le loro capacità di resistenza psicologica. Dai guasti programmati, a quelli imprevisti realmente verificatisi nel corso della convivenza, gli astronauti hanno dovuto superare difficoltà di convivenza e crisi personali. Il fine è quello di comprendere come fare a preparare un equipaggio pronto per approdare un giorno- la Nasa ha in programma di raggiungere Marte con una squadra di astronauti entro i prossimi 20 anni- sul pianeta rosso.

G.c.