Il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, ha denunciato che neppure un euro dei 33 milioni che gli italiani hanno donato attraverso bonifici ed sms per il terremoto è arrivato ai paesi più gravemente colpiti dal sisma dell’anno scorso, come Amatrice, Accumoli, Arquata o Pescara del Tronto ed altri. La pesante denuncia getta un’ombra su queste iniziative di solidarietà alla quale tantissimi italiani avevano aderito per dare il loro piccolo contributo personale per sollevare dalle macerie tanti paesi che avevano subito i due violenti terremoti.
Ma Pirozzi parla chiaro: la gestione delle offerte via sms è stata ‘scandalosa’, il denaro (questo si era saputo) era indirizzato ad una pista ciclabile nelle Marche, in un paese neppure toccato dal sisma (il progetto era stato poi abbandonato per le proteste). Ma i soldi sono finiti anche in scuole laziali che non rientrano fra quelle colpite dal terremoto, una grotta delle terme, sette eliporti notturni. La Regione Marche voleva usare 3 milioni di questi soldi per le terme di Acquasanta.
Pirozzi si sfoga: “La destinazione di quei fondi è stata decisa da una commissione di saggi che tanto saggi non sono. Io credo che dopo averli usati così bisogna chiedere scusa agli italiani”. La gestione degli sms è stata sbagliata, secondo Pirozzi, perché così “si sta dando un messaggio profondamente sbagliato. Perché penso che tante persone in quelle giornate e quelle settimane intendevano dare un aiuto diretto a persone e paesi che vedevano devastati. Il fatto di non indirizzarli là è devastante, perché poi la gente non crede più a nulla”.
Roversi MG.