Attimi di tensione ieri a Cinisi, Sicilia, dove una decina di extracomunitari minorenni si sono barricati dentro un asilo con due bambini di 3 e di 5 anni per ‘protesta’. Il fatto ha provocato delle grandi tensioni, fino all’intervento dei carabinieri che li ha fatti desistere.
A Cinisi, in provincia di Palermo, una decina di migranti minorenni non accompagnati che si trova in un’ala dell’Opera Pia Collegio di Maria (dove c’è anche un asilo) ha messo in scena una protesta per ‘mancata ricezione del pocket money’ (che consiste in una somma di denaro, qualche euro al giorno, che viene dato dallo Stato agli immigrati per i loro bisogni personali).
Il sindaco Giangiacomo Palazzolo racconta quegli attimi di tensione: “Hanno aspettato che entrassero i due bambini e si sono barricati dentro, impedendo a chiunque di entrare e di uscire. E’ stata necessaria la mediazione dei carabinieri per farli desistere”.
Il primo cittadino però si dice stufo del ‘business dell’accoglienza’ che sta subendo nel paese, e ora vuole che il gruppetto di immigrati venga trasferito. Il primo cittadino non crede che questi stranieri siano effettivamente minorenni: “Dichiarano di esserlo per ricevere maggiori tutele, ma tutti sanno che sono maggiorenni”.
Palazzolo è infuriato, più che con gli immigrati in sé, col sistema bacato dell’accoglienza. “Lo Stato al bimbo di Cinisi non dà 45 euro come fa con i minori stranieri eppure io ho bimbi che vanno a scuola senza fare colazione perché le loro famiglie non sono in condizione di garantire loro neppure il latte. Questa cattiva legge non consente di fare vera integrazione e finisce per creare disordini e tensioni”.
E ci tiene a specificare che “La mia è una comunità aperta e disposta all’accoglienza. Da noi vivono circa 500 extracomunitari su una popolazione di 13mila persone, tutti perfettamente integrati. Oggi, però, chi critica il sistema di gestione dei migranti, evidenziandone falle e distorsioni, rischia di essere additato come razzista”.
Roversi MG.